Cosa ti porta a fare questi servizi?
Prima di lavorare in Alatha ero impiegato nel settore finanziario, e mi occupavo di attività commerciali.
Ero alla ricerca di un’occupazione alternativa, e, una volta fatto il colloquio in Alatha, mi sono tornate alla mente le esperienze fatte ai tempi delle scuole medie con un mio compagno autistico, che aiutavamo a turno assieme agli insegnanti di sostegno. Mi ero sempre divertito molto assieme a lui e ricordavo con piacere il sentimento di gratificazione provata nell’aiutare gli altri. E così mi sono detto: ”Perché no?“. Ancora oggi sono molto felice di aver scelto questo impiego.
Che rapporto instauri con la persona che assisti?
Cerco sempre di entrare in contatto con l’assistito per capirne le esigenze più profonde. I nostri utenti hanno bisogno di essere seguiti, bisogna assecondarne i tempi e devi avere la giusta sensibilità per comprendere a fondo le singole necessità, che sono uniche e specifiche per ogni assistito.
È chiaro che tutto questo richiede un rapporto che vada oltre ad una semplice relazione professionale, e alla fine si viene a creare un legame di affetto e amicizia.
È molto importante anche il rapporto con la famiglia dell’assistito, che deve basarsi su fiducia totale, per consentire loro di affidarti tranquillamente i loro cari senza ansie e paure.
Per esempio, con un paio di colleghi siamo stati ospiti a cena dalla famiglia di un trasportato, alcuni utenti mi hanno regalato delle cassette di frutta del loro giardino, e una ragazzina che assistiamo ha fatto un disegno da regalare alla nonna in cui c’eravamo io e un mio collega assieme a lei sul nostro pulmino.
Il servizio particolare che ti ha colpito di più
Oltre ai vari viaggi di famiglia verso i luoghi di villeggiatura assieme ad alcune persone anziane, ero rimasto colpito da un servizio fatto assieme ad un collega per una ragazza appassionata di teatro, con alcune difficoltà di deambulazione. Era molto interessata a vedere uno spettacolo al teatro dei filodrammatici, che si trova qui a Milano, al terzo piano sotterraneo. L’abbiamo portata giù io e il collega con una nostra sedia montascale, e siamo tornati a prenderla terminato lo spettacolo. Era rimasta veramente molto soddisfatta.
Cambieresti lavoro di fronte ad una nuova offerta?
Penso di no, la sera torno spesso a casa tardi, ma sempre decisamente soddisfatto.
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