La musica può aiutare più di quanto tu possa immaginare.
E’ stato dimostrato con il concerto per il Ventennale del Coro Ensemble Vocale Ambrosiano Onlus, un’associazione la cui finalità è raccogliere fondi per progetti propri e di altre associazioni attraverso l’organizzazione di concerti ed eventi culturali, che si è tenuto il 19 Novembre al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Grazie all’iniziativa del Presidente Giuseppe Melan questo evento è stato organizzato in collaborazione con la nostra cooperativa e in favore del progetto sociale Mobilità per tutti: il ricavato della vendita dei biglietti per il concerto ha contribuito a coprire i costi dei trasporti di volontariato rivolti alle persone con difficoltà motoria ed economica.
Note di Passaggio ha permesso a moltissime persone di assistere ad uno spettacolo unico, in un luogo prestigioso di Milano. Presenti all’evento gli utenti della nostra Comunità Alloggio di Via Amoretti, alcuni utenti delle Cooperative Risorsapiù, Duepuntiacapo e pazienti del centro riabilitativo, arrivati comodamente all’interno del cortile del Conservatorio, aperto per l’occasione, con l’ausilio di nostri 3 pulmini grandi e la disponibilità degli autisti.
E’ stato uno spettacolo davvero emozionante, aperto dall’Intro Meditativo del Pianista Roberto Binetti e dal brano Precius Lord degli Ensemble Vocale Ambrosiano.
Il discorso della nostra Paola Tomasi, organizzatrice dell’evento insieme a Giuseppe Cernuto e agli altri volontari dell’Ensemble Vocale Ambrosiano, ha orientato il pubblico verso il tema della solidarietà e dell’inclusione sociale.
Grazie all’energico e magnetico Direttore Artistico e Fondatore del Coro Mauro Penacca, i coristi adulti e le voci bianche dei Musici Cantori di Milano hanno riempito la sala di magia con un sali scendi di emozioni forti. Inoltre, la partecipazione di Jake Sarno e della sua band ha reso lo spettacolo ancora più accattivante e unico.
E’ stata la prima partecipazione di Alatha ad un evento di questo tipo e possiamo dire di essere davvero fortunati, non tanto per la partecipazione di pubblico numeroso o per la raccolta fondi ma perché abbiamo incontrato persone incredibili che hanno fatto della musica un messaggio di bontà universale, in grado di risollevare gli animi anche delle persone più sfortunate.
