Sarà stata grosso modo la primavera del 2013, quando alla porta della comunità si presenta un signore di 65 anni, da poco in pensione alla ricerca di attività di volontariato. Mi spiega che, da quando ha smesso di lavorare, di tempo libero ne ha tanto e che da sempre ha la passione del fai-da-tè per cui, se ne avevamo bisogno, si rende disponibile a fare qualche piccolo lavoretto di manutenzione. Basta che non sia imbiancare o cose di muratura perché in quel campo è negato… però per tutto ciò che ha a che fare con legno, ferro, viti e corrente elettrica lui c’era come volontario.
E’ stato così che abbiamo conosciuto Paolo: un simpatico signore, che ormai di anni ne ha quasi 70, con alle spalle una vita interessante, spesa in giro per il mondo a sistemare impianti industriali per il raffreddamento, sempre a cavallo della sua fidata moto rigorosamente giapponese o a spasso per i monti a raccogliere funghi. Un uomo dalle mani d’oro (sa riparare praticamente tutto) e con il gusto della barzelletta.
In questi tre anni Paolo ci ha aiutato in molti modi: ha accompagnato qualche ospite alle visite mediche, ha aggiustato prese di corrente, piccoli elettrodomestici, porte, mobili e scarichi del bagno. Ha sistemato le carrozzine degli ospiti e qualche volta ha creato dal nulla delle soluzioni per rendere più agevoli alcune piccole grandi quotidianità. Ma soprattutto è stata una persona disponibile e di buon cuore che grazie al tempo che ha dedicato alla comunità ha permesso di rendere la vita dei suoi ospiti un po’ più comoda facendo risparmiare al tempo stesso preziose risorse economiche.
Il volontariato ha proprio questo scopo: permettere ad una organizzazione di avere o di erogare un servizio a costi nulli. In Italia secondo l’ISTAT ci sono oltre 6 milioni di italiani che ogni anno liberano oltre 120 milioni di ore del proprio tempo per dedicarle ad opere di volontariato nei più diversi campi che spaziano dal sociale all’ambiente.
Liberare il proprio tempo per metterlo al servizio del volontariato, significa riservare uno spazio della propria settimana o della giornata per fare qualcosa di utile agli altri e, perché no, anche a se stessi.
In Alatha ci sono varie forme di volontariato. Si può essere volontari nella comunità dove la quotidianità impone delle scadenze che gli operatori a volte non riescono a rispettare, con il servizio trasporti e con mille altre forme che hanno come limite solo la disponibilità e la voglia di fare dell’individuo.
Paolo adesso ci lascia. Dopo aver liberato il suo tempo per noi ora sente il bisogno di dedicare un po’ di tempo a se stesso e al suo progetto di andare a vivere in un posto più caldo ed allegro di Milano.
Giovedì sera lo abbiamo salutato con una cena in comunità, quella stessa comunità che lui ha contribuito a rendere più vivibile.
Un po’ ci dispiace perché non lo vedremo più comparire tutte le settimane con la cassetta degli attrezzi in una mano ed il casco della moto nell’altra. Ma siamo anche contenti per lui e per il suo progetto di vita.
Fabio, Coordinatore Comunità Alloggio di Via Amoretti