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IL LOCKDOWN E LE PERSONE CON DISABILITÀ: L’INTERVISTA A FRANCESCO

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Attraverso le interviste del nostro Paolo agli ospiti ed agli operatori della Comunità Alloggio di via Amoretti, vi raccontiamo alcune esperienze dirette sulla vita delle persone con disabilità durante il lockdown.

Un approfondimento di vita vissuta su come tante persone, che già abitualmente convivono con difficoltà varie e più o meno significative, abbiano accusato eventuali ripercussioni sul loro stato di salute psico-fisico durante i mesi passati forzatamente a casa senza interazioni dirette con il mondo esterno.

Ciao Francesco, tu sei un ospite storico della CARD Alatha. Hai potuto proseguire la tua attività lavorativa con una buona regolarità?  È stato complicato?

Dal 4 di maggio sto lavorando da casa in smart working, purtroppo l’azienda non mi ha potuto fornire i materiali necessari, ma fortunatamente ho le mie attrezzature. In accordo con i dirigenti e nel rispetto di tutte le normative, da lunedì 8 giugno ricomincerò un piccolo rientro scaglionato in ufficio, al momento sto principalmente lavorando all’aggiornamento e alla revisione di una banca dati di ausili e quindi non è sempre necessaria la mia presenza fisica sul posto di lavoro. Da inizio luglio è invece probabile che rientrerò con quasi totale regolarità. Lo smart working lo conoscevo già, mi piace molto e lo trovo davvero comodo. In questo periodo, con anche tutti gli altri ospiti a casa, ho semplicemente dovuto stare attento nella regolazione dei miei orari lavorativi, per evitare di condizionare troppo la vita comunitaria.

Come lavoratore categorie protette, ti sei sentito tutelato dallo stato durante questi mesi?

In realtà le misure governative adottate per la tutela dei lavoratori appartenenti alle categorie protette durante il lockdown da Covid-19 non mi hanno toccato personalmente, perché avendo svolto un delicato ed impegnativo intervento durante l’inverno, a marzo e ad aprile ero ancora convalescente ed in malattia. Per quella che è stata la mia esperienza diretta in questi anni di lavoratore categorie protette e per quanto sentito dire da varie conoscenze, credo comunque che, per la tutela dei lavoratori con disabilità durante il lockdown, sul lato economico siano state adottate tutte le misure possibili, al meglio che si potesse fare rispetto alla situazione.

Durante questo periodo hai accusato un acutizzarsi delle difficoltà legate alla tua disabilità?

Anche qui, uscendo da un brutto e pesante intervento, a fine febbraio ero chiaramente ancora molto debilitato, ma tutto sommato il mio aspetto clinico ha avuto il suo normale decorso e, contestualmente alla situazione, mi sentivo comunque abbastanza bene. Sicuramente è ed è stata molto pesante l’interruzione della fisioterapia a domicilio, per ovvi motivi di sicurezza. Per me è un’attività essenziale già in condizioni di normalità, nello stato di convalescenza in cui ero sarebbe chiaramente stata ancora più importante ed avrebbe accelerato significativamente il processo di recupero. Ora comunque sto bene ed è questa la cosa che conta.

Puoi trovare un aspetto positivo e uno negativo dati della tua nuova routine da coronavirus?

L’aspetto positivo è sicuramente lo smart working. In ufficio lavoro 2 piani sotto tutti gli altri miei colleghi e durante la routine standard rischio di rimanere un po’ isolato a livello informativo rispetto alle attività degli altri reparti e degli altri operatori. Ora invece ci ritroviamo tutti assieme una volta a settimana con delle riunioni online e sono quindi molto più coinvolto in tutte le singole attività. Da qui un grande elogio a favore della tecnologia e delle possibilità che offre, che diventano ancora più significative per tutte le persone con difficoltà motorie. Un aspetto negativo è sicuramente la limitazione degli affetti per mantenere il distanziamento sociale, non vedo fisicamente i miei genitori e i miei parenti da praticamente 6 mesi, ogni tanto anche con loro ci si ritrova via web, ma un incontro diretto e un abbraccio hanno sicuramente tutto un altro sapore.

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Noi di Alatha Onlus svolgiamo con dedizione e cura un servizio di trasporto e assistenza alla persona con disabilità, anziana, o in temporanea difficoltà.

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