La Carta di Solfagnano: Un Passo Avanti per l’Inclusione delle Persone con Disabilità
Il G7 del 2024 ha segnato un momento storico per i diritti delle persone con disabilità, grazie alla firma della Carta di Solfagnano. Questo documento rappresenta il risultato di un intenso lavoro tra i ministri dei Paesi del G7 e altre nazioni invitate, con l’obiettivo di fissare priorità e azioni concrete per promuovere una società più inclusiva e giusta.
Un G7 per l’Inclusione
Per la prima volta, il G7 ha posto al centro dei suoi lavori il tema dell’inclusione delle persone con disabilità, riflettendo una crescente consapevolezza sull’importanza di rimuovere le barriere che ancora oggi impediscono a molti di partecipare pienamente alla vita civile, sociale ed economica. La Carta di Solfagnano, firmata il 16 ottobre 2024 presso l’omonimo castello in Umbria, è un impegno comune per migliorare le condizioni di vita di circa un miliardo e trecento milioni di persone con disabilità in tutto il mondo
Il Ministro Alessandra Locatelli, durante la firma del documento, ha dichiarato: “Oggi tutti i ministri del G7 hanno firmato la Carta di Solfagnano quale conferma di un impegno concreto su otto priorità a sostegno dell’inclusione e del diritto di tutti alla piena partecipazione alla vita civile, sociale, economica, culturale e politica dei nostri Paesi”
Gli Otto Pilastri della Carta
La Carta di Solfagnano si fonda su otto priorità, che rappresentano il cuore delle politiche future per l’inclusione. Tra queste, spiccano la necessità di garantire l’accessibilità universale, il rispetto dei diritti umani, e la promozione di politiche che affrontino la discriminazione multipla, con un’attenzione particolare verso le donne con disabilità. Un altro punto focale è l’implementazione di soluzioni inclusive per il mondo del lavoro, assicurando che le persone con disabilità possano contribuire e realizzarsi in ogni ambito della vita sociale ed economica
Criticità e Sfide Future
Sebbene la Carta rappresenti un passo significativo, vi sono ancora alcune sfide da affrontare. Ad esempio, la mancanza di riferimenti espliciti alla povertà, un problema che colpisce particolarmente le persone con disabilità (il 20% delle persone più povere del mondo appartiene a questa categoria), e l’inclusione educativa, che non è ancora una realtà diffusa in molti Paesi del G7
L’Italia, come Paese ospitante, ha giocato un ruolo chiave nel promuovere questo evento, forte delle sue buone pratiche in tema di educazione inclusiva. Tuttavia, la speranza è che la Carta spinga tutti i Paesi coinvolti ad adottare un approccio più completo e olistico, in cui il modello medico-individuale lasci il posto a un modello sociale e basato sui diritti umani, come richiesto dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui Diritti delle Persone con Disabilità
Il Futuro dell’Inclusione
La firma della Carta di Solfagnano è solo l’inizio. I ministri dei Paesi del G7 hanno espresso l’intenzione di tradurre queste priorità in azioni concrete, rinnovando l’impegno a rafforzare le politiche di inclusione. Sarà fondamentale che le organizzazioni della società civile e le associazioni che lavorano nel campo della disabilità, come ALATHA Onlus, continuino a collaborare affinché questi impegni non rimangano solo sulla carta, ma si trasformino in cambiamenti tangibili nella vita quotidiana delle persone con disabilità
Come ha detto il Ministro Locatelli: “Il nostro impegno va oltre il documento che abbiamo firmato, perché deriva direttamente dalle nostre convinzioni, dal nostro modo di essere e si basa sui nostri valori”
La strada verso un mondo pienamente inclusivo è ancora lunga, ma la Carta di Solfagnano rappresenta un passo deciso verso la valorizzazione della persona e delle sue potenzialità, un valore che ALATHA Onlus ha sempre sostenuto e promosso.