Settimana sfortunata per i due volenterosi receptionist di Alatha.
Nonostante le importanti disabilità fisiche su tutti e quattro gli arti, Paolo e Kubron, i due ragazzi che presidiano la reception di Alatha, mantengono uno stile di vita attivo, girano autonomamente per Milano, e, senza limitarsi al solo impegno del lavoro, vivono a pieno la vita mondana meneghina.
Purtroppo non sempre la nostra città si dimostra benevola nei confronti di chi si trova a dover affrontare anche le normali attività del quotidiano come piccole sfide personali, come può appunto essere per dei ragazzi che convivono con una disabilità.
La desolate dimostrazione dell’inciviltà di alcuni esseri umani arriva da due ravvicinati episodi avvenuti la scorsa settimana ai nostri receptionist.
Cominciando in ordine cronologico, incredibile ma vero, ci duole comunicarvi che settimana scorsa, mentre Kubron passeggiava tranquillamente sulla sua carrozzina, è stato avvicinato da due simpatici elementi che, notando la stilosa collanazza metallica del simpatico receptionist, hanno pensato bene di provare a strappargliela via dal collo, tanto come avrebbe poi potuto rincorrerli in carrozzina?!
Davvero incredibile, incredibile ma vero fino a che punto possa spingersi la cattiveria umana; tanto da portare due poveri celebrolesi, perché è di questo che si tratta, a tentare di derubare un ragazzo in carrozzina che si sta godendo tranquillamente una giornata di sole.
Ora, fortunatamente, di ancor più grande di tanta cattiveria, c’è una qualche legge divina nella quale crediamo fortemente che ha portato Kubrom a riuscire a difendersi ed a reagire senza rimanere inerte e che ha spinto i due folli ad un qualche rimorso di coscienza, facendoli rinunciare alle loro bieche intenzioni.
Fortunatamente tutto è bene quel che finisce bene, anche se ovviamente non vogliamo nemmeno provare a capire cosa passi nella testa di certe persone.
Differente discorso per Paolo, l’altro receptionist.
La sua disavventura è legata al suo mezzo di trasporto, il Triride, una piccola ruota elettrica dotata di manubrio che si può agganciare alla carrozzina trasformandola in un piccolo scooter elettrico che raggiunge quasi i 30 km/h e che, con un’autonomia di 50 km, gli permette di girare comodamente per la città.
Venerdì scorso all’altezza di via Farini, a causa di una vite stretta male, la ruota anteriore del Triride si è sganciata facendolo cadere a terra.
Fortunatamente in quel momento non passavano macchine e il ragazzo non si è fatto nulla di grave. Chiaramente, come c’è d’aspettarsi in questi casi, alcuni passanti sono accorsi ad aiutare lo sfortunato receptionist.
Giusto il tempo di riprendersi dalla caduta e Paolo si accorge di non avere più il cellulare. I soccorritori si mettono a cercarlo sui marciapiedi e sotto le macchine parcheggiate nei dintorni ma quando uno dei passanti prova a farlo squillare e lo trova spento la realtà diventa evidente: qualche sciacallo, avvicinandosi al luogo della caduta e fingendosi soccorritore, deve aver raccolto il cellulare che era caduto.
Ci teniamo a precisare che sappiamo con certezza che il telefono non era caduto prima perché fino a quel momento Paolo lo stava usando con le cuffie per sentire la musica.
Fortunatamente, a parte qualche punto sul mento per la caduta, non si è fatto nulla di grave ed è riuscito a ricomprarsi il telefono, anche grazie alla solidarietà dei colleghi di Alatha, che hanno fatto una colletta generale per aiutarlo.
Tutto è bene quel che finisce bene ma…speriamo di non dover raccontare nuovamente tali episodi di inumanità!
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