Di cosa ti occupi in Alatha?

Io mi occupo della gestione della reception nel turno pomeridiano. In più, nei tempi liberi tra una chiamata e l’altra, offro il mio supporto là dove ce ne è bisogno, come per esempio nella preselezione e presa appuntamenti del personale per il call center, oltre che nella stesura della newsletter e l’aggiornamento del sito.

Cosa rappresenta per te il lavoro?

Per me il lavoro è sicuramente in primis uno strumento di emancipazione, che mi permette di garantirmi la mia indipendenza economica, ma non solo. Nel mondo del lavoro, infatti, vedo anche un’enorme opportunità di crescita, che mi da la possibilità di affrontare responsabilità e risolvere problemi, guadagnando appagamento ed autostima. Per me il lavoro è essenziale per la formazione e l’affermazione di una persona.

Come ti trovi in Alatha?

Mi trovo molto bene in Alatha, ho un bel rapporto con tutti i colleghi e con l’utenza, dalla quale ricevo spesso feedback positivi sul nostro servizio, cosa che è sempre molto gratificante.

Quando hai bisogno i colleghi ti aiutano?

Fanno sempre a gara per chi mi può aiutare di più, anche se poi io cerco di essere il più autonomo possibile.

Come arrivi in Alatha?

Io mi sposto in triride! È una ruota elettrica che si aggancia alla carrozzina trasformandola in un agile triciclo elettrico, con un’autonomia di 30- 40 km circa, ad una velocità massima di 27 km/h.

Come vedi il tuo futuro in Alatha?

Non mi pongo limiti per il mio futuro in Alatha, mi piace molto imparare sempre nuove cose per poter così aiutare l’associazione in ogni suo settore.

I tuoi sogni nel cassetto

Mi piacerebbe riuscire a terminare il mio corso di studi in Fisica, cominciare un percorso accademico in università per poi arrivare ad insegnare la Matematica, preferibilmente a livello universitario.